Il giocatore è a capo di un impero inizialmente molto piccolo, che mira a diventare intergalattico.
L’aspirante egemone dovrà partire da un singolo sistema solare, gestendone economia e ricerca scientifica, promuovendone lo sviluppo tecnologico e militare e avviando l’esplorazione spaziale. Una volta entrato in contatto con le altre razze abitanti del cosmo, poi, dovrà amministrare le relazioni diplomatiche e commerciali o, in alternativa, la guerra.
Una caratteristica fondamentale di Immortals è la vastità delle galassie, le più grandi finora mai viste in un gioco di strategia: possono infatti raggiungere le 5.000 stelle, in cui troveremo sei razze principali e ben 28 secondarie. Queste ultime potranno subire destini diversi: a seconda delle politiche dei vari giocatori, infatti, potranno diventare partner commerciali, alleate militari, oppure venire assimilate o addirittura cancellate dallo spazio. Galassie tanto ampie aumentano in maniera esponenziale, in questi giochi, il rischio di perdersi nella microgestione dei vari sistemi;
in Paradox assicurano che ciò non dovrebbe accadere grazie all’implementazione di una “intelligenza artificiale gestionale” in grado di occuparsene, lasciando al giocatore la possibilità di occuparsi più serenamente dell’intero impero.
Le possibilità di personalizzazione partono dalle razze (di cui è possibile modificare qualche attributo) fino ad arrivare alle flotte spaziali, pienamente apprezzabili durante le ricostruzioni tridimensionali delle battaglie.