Codemasters per sviluppo di Dirt 3 torna alle origini del gioco.
Abbandonato l’appellativo del defunto Colin McRae, il gioco proverà a discostarsi dalla verve arcade e fin troppo “americana” del predecessore, per tornare, come voluto dai fan, ad un approccio più realistico e romantico, dedicato prettamente a tutti gli amanti del rally.
Il sistema di guida sarà probabilmente la vera chiave di volta per valutare la produzione. Abbandonati gli scanzonati ritmi rapidi ed immediati di Dirt 2, il suo successore sposa questa volta un comportamento più ragionato e realistico, e soprattutto fedele alle reali qualità di ogni singola vettura.
Gli sviluppatori stanno infatti lavorando parecchio per ottenere questo risultato. Ogni auto dovrà essere in grado di donare sensazioni proprie, mettendo l’utente addirittura nella condizione di dover scegliere non la macchina più potente, ma quella che maggiormente si adatta al proprio stile di guida.
Non bisogna essere quindi incauti quando ci si accinge a selezionare la propria auto da corsa, facendo leva esclusivamente sulle caratteristiche tecniche, poiché una prova su strada sarà comunque consigliata ed è molto probabile che vi troverete meglio poi con il comportamento in pista dell’auto che – sulla carta – vi sembrava la peggior scelta in assoluto.
Il feeling della vettura, inoltre, dipende anche dalle delle gomme o dai cerchioni equipaggiati, e influenzato ovviamente anche dal tipo di tracciato in cui vi troverete a correre. Una buona attenzione è dunque richiesta anche qui, in sede di messa a punto meccanica. Da non dimenticare poi le condizioni climatiche, che grazie alla versione aggiornata dell’engine tecnico EGO (vista già all’opera in F1 2010) ci faranno provare cosa significa veramente correre un rally mentre l’asfalto si ghiaccia per la furente tempesta di neve, o la sabbia si trasforma in pericoloso fango impaludante non appena abbraccia poche gocce di pioggia. Condizioni che saranno naturalmente variabili, rischiando di diventare quindi una brutta sorpresa durante le gare in corso d’opera. Se il funzionamento del meteo sarà lo stesso visto nel cugino dedicato alla Formula Uno, ci sarà davvero da divertirsi.
Per quanto riguarda le categorie di auto disponibili, come detto, si cercherà di rispettare la tradizione classica del rally prettamente britannico. Di fronte dunque alle auto di fascia “raid” (le migliori per quanto riguarda lo sterrato), troviamo anche gli HillClimb visti in Dirt 2, Buggy e piccoli camion. Questi ultimi avranno però una dimensione meno esagerata e, ancora più importante, saranno anch’essi modellati per filo e per segno secondo le controparti reali, garantendo una gestione di guida migliore rispetto quanto visto negli episodi precedenti. Analizzando la lista delle auto resa disponibile da Codemasters, troviamo vetture come la Peugeout 406 T16, la MK12 Escort, l’immancabile Lancia Delta HF integrale e altre perle dell’automobilismo rallistico, che identifichiamo nella Mini Cooper S Works Rally, nella Renault Alpine e nella R5 Turbo Audi Quattro.