Ghostbusters – Acchiappafantasmi (Ghostbusters) è un film del 1984 diretto da Ivan Reitman e interpretato da un gruppo di attori provenienti dalla popolare trasmissione televisiva Saturday Night Live. Nel 2000 la pellicola è arrivata alla posizione numero ventotto nella lista delle migliori cento commedie americane di sempre (AFI’s 100 Years… 100 Laughs), secondo un sondaggio effettuato dall’American Film Institute.
New York,1984. Peter Venkman, Raymond Stantz ed Egon Spengler, tre dottori universitari di ricerca in parapsicologia, studiano da tempo, ma con scarsi risultati, i fenomeni paranormali. Contattati dalla Biblioteca Pubblica di New York sulla 5° strada, si trovano per la prima volta faccia a faccia con un ectoplasma, quello dell’ex bibliotecaria Eleanor Twitty, la “Signora in Grigio”. Raccolti dei campioni, iniziano a valutare le potenzialità della scoperta, ma vengono cacciati dal rettore dell’università per mancanza di risultati.
Convinto Ray a mettere un’ipoteca sulla sua casa d’infanzia, con i soldi ottenuti i tre intraprendono la loro nuova e avveniristica attività: quella di Acchiappafantasmi a pagamento. Con il genio di Egon mettono a punto apparecchiature sofisticate e tecnologie all’avanguardia come lo zaino protonico, in grado di catturare l’energia psicocinetica dei fantasmi con i fucili che rilasciano flussi di particelle, il rilevatore di energia psicocinetica che serve a rilevarla e le ghost-trap, in grado di intrappolarli. I tre quindi acquistano un palazzo, già sede dei Vigili del Fuoco, come loro quartier generale e una vecchia auto, una Cadillac Ambulance ’59 Miller Meteor Limo-Style Endloader Combination, targata New York Ecto 1, che viene modificata a dovere secondo le loro esigenze. A questo punto non resta loro che attendere le prime telefonate, che però tardano ad arrivare. L’unica cliente è Dana Barret(Sigourney Weaver), impiegata che nel frigorifero di casa vede strane apparizioni che dicono il nome “Zuul”.
Finalmente ricevono una chiamata da un grande albergo di lusso centrale, il Sedgewick Hotel, infestato da un ingordo ectoplasma verde (Slimer) al dodicesimo piano, e testano gli zaini protonici e le trappole. Da allora le chiamate aumentano sempre più e gli Acchiappafantasmi cominciano a ripulire la città dagli spiriti e spiritelli che stanno terrorizzando i cittadini, ottenendo in breve tempo grande successo e popolarità (compaiono infatti in TV, sulle copertine di USA Today, del Time e ne parla Larry King nel suo show assieme ad altri famosi giornalisti). Per far fronte alla sempre maggiore mole di lavoro viene anche assunto un ulteriore membro della squadra, Winston Zeddemore(Ernie Hudson).
La Ectomobile usata nel film
Ben presto, però, i quattro devono fare i conti con una minaccia ancora più grande: Gozer, una sorta di malefica semidivinità sumera del 6000 a.C., sta per reincarnarsi e tornare sulla Terra e per questo i suoi due adoratori, Zuul il Guardia di Porta e Vince Clortho il Mastro di Chiavi iniziano a “possedere” rispettivamente Dana e il suo vicino Louis(Rick Moranis). Nel frattempo il funzionario del Dipartimento dell’Ambiente Walter Peck, giudicando il lavoro degli Acchiappafantasmi nocivo e pericoloso, riesce a togliere la corrente al “dispositivo di stoccaggio”, contenente tutti i fantasmi catturati fino ad allora, che finiscono per liberarsi. In città si semina il panico assoluto, e i quattro vengono arrestati.
Rinchiusi in cella Ray ed Egon hanno il tempo di capire la situazione. Un pazzo e geniale architetto adoratore di Gozer, di nome Ivo Shandor, aveva costruito il palazzo di Dana in maniera tale da far confluire lì l’energia ectoplasmatica, così da richiamare Gozer per porre fine a questa società “marcia”. L’unica speranza è raggiungere la sommità del palazzo e fermare la divinità.
Ottenuto l’appoggio del sindaco, scortati dalle forze dell’ordine fino all’edificio, e scalatolo fino alla cima, gli eroi si ritrovano di fronte a Dana e Louis trasformati in quadrupedi mostruosi di pietra, che rispondono al richiamo di una creatura simile ad una donna. Lui è Gozer che ha preso la forma di una donna, che dà la possibilità ai quattro di scegliere la forma fisica della calamità con la quale essere distrutti. Per evitare di rispondere, gli Acchiappafantasmi non pensano a nulla, ma inavvertitamente a Ray viene in mente la mascotte dei suoi Marshmallow preferiti. Ecco allora comparire, e seminare il panico tra la folla, un gigantesco essere minaccioso uguale a quel pupazzo per bambini. L’unica soluzione è allora quella di rischiare di incrociare i flussi delle loro armi,cosa che era stata tassativamente sconsigliata da Egon, verso il portale da cui Gozer è entrato nel nostro mondo.
Salvata New York, esploso l’uomo della pubblicità dei marshmallow, e liberati Dana e Louis dalle sembianze cagnesche, i quattro vengono accolti dalle ovazioni dell’intera cittadinanza e diventano i nuovi eroi sulla scena.
Produzione [modifica]
Uno zaino protonico (replica)
Soggetto e sviluppo [modifica]
Il concept originale della pellicola nacque dalla passione di Dan Aykroyd per i fenomeni paranormali. L’attore, dopo aver letto un articolo sulla fisica quantistica e la parapsicologia, ebbe lo spunto per un fantasy. Le caratteristiche di queste due discipline gli permisero di spiegare i concetti di fantasmi e di dimensioni parallele. Dan all’inizio preparò una storia molto più ambiziosa della trama del film, dove gli Acchiappafantasmi percorrevano anche tempo, spazio e altre dimensioni, per catturare enormi fantasmi (l’uomo Marshmallow era uno dei tanti); combattevano inoltre con delle bacchette e la loro divisa era molto simile a quella della SWAT (con tanto di elmetti). Dopo la triste scomparsa dell’amico John Belushi Aykroyd fece un ritiro di tre settimane nell’isola Martha’s Vineyard tra maggio e giugno 1982 e collaborò con Harold Ramis, ridimensionando lo script, poiché il regista e produttore Ivan Reitman lo giudicò eccessivo in termini di budget. L’equipaggiamento formato dagli zaini protonici, le ghost-trap e il dispositivo di stoccaggio venne inventato dagli stessi Aykroyd e Ramis. Alla fine sono state cambiate anche le tute degli Acchiappafantasmi, da quelle somiglianti alle divise delle squadre SWAT a quelle più simili agli abiti dei Vigili del Fuoco. Le riprese iniziarono verso la fine dell’ottobre 1983 e terminarono nel febbraio 1984. Il film uscì l’8 giugno 1984 negli Stati Uniti.
Cast [modifica]
Iniziamente si prevedevano come protagonisti John Belushi, Eddie Murphy e John Candy, ma la prematura morte per overdose del primo, e precedenti ingaggi per altri film dei secondi (Murphy partecipò invece a Beverly Hills Cop), non lo permisero. Il ruolo di Peter Venkman era stato anche offerto a Steve Guttenberg, il quale declinò per interpretare quello di Carey Mahoney in Scuola di polizia. E al successo della pellicola giovò poi l’ingaggio e il talento nelle improvvisazioni di Bill Murray.
In un primo momento il ruolo di Louis Tully era stato scritto per John Candy, e secondo l’attore il personaggio avrebbe dovuto avere un forte accento tedesco, e due grossi cani (pastori tedeschi), ma tale caratterizzazione sembrò eccessiva a Reitman.
La voce indemoniata di Dana Barrett è stata doppiata dallo stesso Ivan Reitman.
Pare che Aykroyd, scherzando sul set, ritenesse che Slimer fosse lo spirito dell’amico John Belushi (o meglio, il suo personaggio Bluto in Animal House).
Slavitza Jovan è Gozer. Tra le altre idee, Gozer sarebbe dovuto apparire sotto le sembianze di Ivo Shandor, ed essere interpretato da Paul Reubens. Il personaggio fu poi affidato alla modella jugoslava anche per il suo accento dell’est Europa, ma successivamente, nella versione originale, fu doppiata da Paddi Edwards.
David Margulies è il sindaco di New York. Il nome del personaggio è sconosciuto, e nel film ci si rivolge a lui come “Lenny”.
Location [modifica]
La vecchia caserma dei Vigili del fuoco utilizzata come sede dai Ghostbusters
La pellicola si svolge a New York ma è stata girata sia a New York che a Los Angeles.
Il quartier generale degli Acchiappafantasmi è costituito da due caserme dei pompieri (entrambe costruite nel 1912): l’esterno appartiene alla caserma Hook and Ladder #8 nel quartiere Tribeca di New York; l’interno, invece, è di un’altra caserma a Los Angeles. Nel film viene così descritta da Egon: “C’è un grave logoramento di tutte le strutture portanti, impianti idrico ed elettrico del tutto inadeguati alle nostre esigenze, e il circondario sembra una zona smilitarizzata…Questo edificio dovrebbe essere evacuato”. L’interno della caserma è stato usato come film location in una scena di “Grosso guaio a Chinatown” (1986), e in alcune scene di “The Mask” (1994).
A New York sono state effettuate anche delle riprese nella New York Public Library (nella parte iniziale), al Lincoln Center, alla Tavern on the Green e al 55 di Central Park West in un edificio del 1929 nell’Upper West Side che, dopo il film, è stato rinominato “Ghostbusters Building”. Il palazzo in realtà non è un grattacielo e la maggior parte dei piani che si vedono nel film sono un effetto ottico. Anche il tempio di Gozer che si trovava in cima era una costruzione realizzata dal famoso scenografo ed Art Designer John DeCuir (1918-1991). Il set era così grande da riempire tutto lo Studio 18 della Columbia tanto che Ivan Reitman per alcune inquadrature fu costretto a posizionare le telecamere al di fuori delle porte.
L’Hotel in cui si trovava il fantasma verde Slimer è all’esterno l’Algonquin Hotel di New York e all’interno il Biltmore Hotel di Los Angeles. Il Biltmore Hotel è stato usato dallo stesso Reitman quasi dieci anni dopo in una scena di “Dave”.
Le due porte delle case di Dana e Louis in realtà non erano le porte reali dell’interno dei due appartamenti. Essi, infatti, si trovavano in un’altra parte dello stesso atrio, una mossa insolita nel filmmaking.
Citazioni [modifica]
* Il film cita apertamente “Lonesome ghosts”, cartoon Disney del 1937 che vedeva Pippo, Paperino e Topolino impegnati come improbabili cacciatori di fantasmi a bordo di un’ambulanza. La vettura dei Ghostbusters era appunto, un’ambulanza Cadillac datata 1959.
* Dan Aykroyd dice di aver preso spunto anche da alcuni film con l’attore inglese Bob Hope come “Il fantasma di mezzanotte” (1939) o “La donna e lo spettro” (1940).
Problemi di copyright [modifica]
Nome [modifica]
Il marchio The Ghost Busters apparteneva alla Filmation, che nel 1975 aveva prodotto il telefilm omonimo. Fino all’ultimo sul set si parlò di chiamare il film Ghostbusters, e alla fine, nel dubbio, la Columbia Pictures optò per acquistare i diritti. Successivamente la Filmation produsse un sequel del telefilm in forma di serie animata, chiamata Filmation’s Ghostbusters: questo fece sì che la serie animata dedicata alla pellicola della Columbia, in produzione nello stesso periodo, venne chiamata The Real Ghostbusters.
Logo [modifica]
Nel 1984, la Harvey Comics, casa editrice che deteneva i diritti di Casper, intentò causa alla Columbia per la somiglianza tra Fatso, zio (uno dei tre) di Casper e il logo dei Ghostbusters inventato da un amico di Aykroyd (che fa un cameo nel film nella scena dentro la prigione), ossia un fantasma bianco rinchiuso in cartello rosso di divieto. Alla fine, nel 1986, il giudice Peter Leisure ritenne che “vi sono modi limitati per disegnare un fantasma”.
Promozione [modifica]
* Poco prima dell’uscita del film, sulle auto parcheggiate per le strade di New York vennero attaccati adesivi raffiguranti il logo del film.
* Tra le scene che il regista Ivan Reitman scelse per comporre il trailer del film, venne usata anche quello dello spot pubblicitario degli Acchiappafantasmi; anziché il numero di telefono con il prefisso 555, che apparirà poi nella pellicola, venne mostrato il prefisso 1-800, che corrispondeva ad un numero reale. Componendolo, le voci di Aykroyd e Murray lasciavano un messaggio simile a “Ciao! Siamo a caccia di fantasmi ora”. Il numero ricevette circa 1000 chiamate all’ora, per sei settimane.
Botteghino [modifica]
Il film si rivelò il più grande successo del 1984 a livello planetario, incassando 434 286 000 dollari e generando un sequel e due serie animate. Il film rimase al numero uno del box office statunitense per cinque settimane consecutive incassando 23 milioni di dollari nella prima settimana, un record a suo tempo. Il merchandising dei film e delle serie (compresi i giocattoli e i gadget ad esse ispirati) stima un guadagno che supera il miliardo di dollari.
Critica e riconoscimenti [modifica]
Il film venne accolto bene dalla critica ed è considerato da molti come una delle migliori pellicole del 1984. Recensioni particolarmente positive gli furono date sul Newsweek da David Ansen (“Everyone seems to be working toward the same goal of relaxed insanity. Ghostbusters is wonderful summer nonsense”) e sul New York Times da Janet Maslin (“Its jokes, characters and story line are as wispy as the ghosts themselves, and a good deal less substantial”). Nel 1985 il film ha avuto due nomination agli Oscar: una per i migliori effetti speciali e un’altra per la migliore canzone.
Riferimenti [modifica]
Film [modifica]
* Il garage al piano terra, dove viene posteggiata l’auto dei Ghostbusters, compare come set anche in alcune scene dei film The Mask e Hitch – Lui sì che capisce le donne.
* Nel film Essi vivono i soldati-alieni usano il rilevatore di energia psicocinetica (Psycho-Kinetic Energy Meter o PKE Meter) come radiotrasmittente.
* Nel film Casper, del 1995, compare Dan Aykroyd vestito con la divisa da Acchiappafantasmi; viene contattato per disinfestare la casa, lo si vede uscire di corsa annunciando lo slogan dei Ghostbusters, parafrasandolo in: Who ya gonna call? Someone else! (in italiano sarebbe E allora chi chiamate?…chiamate qualcun altro!).
* Nel dodicesimo episodio della seconda stagione (2005) di Doctor Who, “L’esercito dei fantasmi – parte prima”, viene fatto riferimento ai Ghostbusters dato che l’intero mondo è “visitato” dai fantasmi.
* Nel film “Be Kind Rewind” viene fatta una parodia del film.
* Nell’ottavo episodio della prima stagione della serie “The Middleman” vengono fatti diversi riferimenti al film.
* Nel diciannovesimo episodio della prima stagione di Fringe, vengono citati i Ghostbusters. Davanti ad un apparente caso di combustione spontanea, Peter commenta: “There’s somethin’ strange in your neighborhood…” (“C’è qualcosa di strano nel tuo quartiere…”); e Walter risponde: “Who ya gotta call?” (“Chi chiamerai?”).
* Nel primo episodio della prima stagione di “e alla fine arriva mamma” Marshall elenca gli attributi che deve avere la ragazza di Ted, tra queste c’è “Sa a memoria le battute di Ghostbusters” alla scena successiva Robin recita la frase “Ray la prossima volta che qualcuno ti domanda se sei un Dio, gli devi dire si”
* Nel film Zombieland Jesse Eisenberg (Columbus) reinterpreta la scena della cattura del fantasma insieme a Bill Murray indossando la divisa da acchiappafantasmi e lo zaino protonico. Nello stesso film vengono mostrate diverse sequenze tratta dal film Ghostbusters, fra cui il titolo iniziale.
Cartoni Animati [modifica]
* In un episodio dell’anime “Occhi di gatto” compare un disco con il logo del film e il titolo storpiato in “Ghostbrother”.
* In un episodio del 1989 (“The fifth turtle”) del cartone “Tartarughe ninja alla riscossa” nella versione originale in inglese Raffaello dice “Who Gonna Call? Mutant Busters?” facendo riferimento al ritornello della canzone del film (chi chiamerete? Gli acchiappamutanti).
* In un episodio del 2002 de “I Simpson” alla fine della puntata viene cantata la canzone del film. In un altro dello stesso periodo c’è Homer che dice: “Sembrava un angelo […] come Slimer in Ghostbusters!”.
* In tre episodi della serie “I Griffin” vengono fatti dei riferimenti al film. In uno del 2004 c’è Peter Griffin vestito da Acchiappafantasmi. In un altro del 2009 c’è Aykroyd con il PKE Meter. In un altro ancora del 2009 Peter Griffin è nascosto dentro il frigorifero e dice “There is no Peter, only Zuul!”.
Videogiochi [modifica]
* Nel pack aggiuntivo “Legendary Cars Collection” del videogioco di EA Games Burnout Paradise viene riproposta una copia molto simile della Ectomobile denominata per ragioni di copyright “Hunter Manhattan Spirit”, che tradotto vuole appunto dire “Cacciatore degli spiriti di Manhattan”.
Spot Pubblicitari [modifica]
* Uno spot pubblicitario del 2007 della Citroen è una parodia del film.
Edizione italiana [modifica]
Il doppiaggio italiano del film è stato diretto da Mario Maldesi.
Distribuzione [modifica]
Il film “Ghostbusters” è stato editato in VHS (RCA Home Video) e Betamax nel 1985. Altre tre versioni in VHS uscirono nel 1988 (collana “Winners”), nel 1995 e nel 1998.
Il laserdisc del film uscì nel 1989 negli Stati Uniti ma non arrivò mai in Italia. Ivan Reitman non fu contento di questa prima edizione su disco ottico perché il livello della luce era molto intenso e metteva in evidenza il Matte painting di alcune scene. Ad ogni modo questa versione su laserdisc conteneva dei filmati inediti che non sono stati inclusi nelle edizioni in DVD e Blu-ray di “Ghostbusters”.
La prima versione italiana del DVD dalla Columbia Pictures (in custodia super jewel box) è del 1999. Nel 2006 la Sony Pictures ha poi pubblicato Ghostbusters 1 & 2 con il secondo film “Ghostbusters 2” del 1989, allegato anche ad un libretto di 28 pagine. In Italia Ghostbusters 1 & 2 è stato distribuito in amaray a doppio disco come “Special Edition – 2 Dischi”, mentre la versione per il mercato statunitense e per il Regno Unito, è stata distribuita in un cofanetto in edizione cartonata “Double Feature Gift Set”. La Sony Pictures ha distribuito il film “Ghostbusters” anche in UMD per PSP nel 2007, in una versione “Widescreen”. Questa seconda edizione è caratterizzata da un video alterato artificialmente che lo rende di qualità inferiore rispetto alla prima edizione.
The Criterion Collection [modifica]
Laserdisc [modifica]
* 1989 – Ghostbusters
La release in laserdisc NTSC ha solo la lingua inglese, si divide in due dischi e ha il suono in Dolby Surround–Digital Sound CX.
Caratteristiche
* Scenes deleted from the final cut of the film: The Sairway and Lucky Coin
* Slit-screen of scenes before and after special effects: Library Ghost and Ballroom
* Photo essay illustrating the building of the sets and the monsters
* The complete screenplay
* The original theatrical trailer and teaser
* Ruth Oliver’s Library Ghost Scream Test
* 1999 – Ghostbusters “Collector’s Edition”
La Collector’s Edition, offre molti extra con alcune differenze rispetto all’ edizione statunitense, una qualità video molto positiva ed una traccia audio italiana in stereo. La prima stampa italiana di tale edizione è stata confezionata in super jewel box, mentre le successive ristampe in semplice amaray.
Caratteristiche
* Audio italiano e spagnolo (Dolby Surround), e inglese (Dolby Digital 5.1)
* Sottitoli italiano, inglese, spagnolo e portoghese
* Menù interattivo multilingue con accesso diretto alle scene
* 2 trailers
* Commento dei cineasti
* Dietro le quinte
* Galleria fotografica
* Bozzetti e storyboards
* Effetti speciali
* Filmografie
* 2006 – Ghostbusters 1 & 2 (Italia: “Special Edition – 2 Dischi”)
* 2006 – Ghostbusters 1 & 2 (USA e UK: “Double Feature Gift Set”).
Caratteristiche
* audio italiano, spagnolo, francese e tedesco (Dolby Digital Surround), e inglese (Dolby Digital 5.1),
* Sottotitoli italiano, spagnolo, francese, tedesco, inglese, portoghese, bulgaro, ceco, danese, finlandese, greco, islandese, israeliano, norvegese, olandese, polacco, ungherese.
* Commento di Ivan Reitman, Harold Ramis e Joe Medjuck
* Scene eliminate
* Effetti speciali prima e dopo
* Storyboard
* Arte concettuale
* Dietro le quinte
* Foto di produzione
* 2009 – Ghostbusters 25º Anniversario
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Ghostbusters (brano musicale).
Della colonna sonora, il cui tema principale accompagnò l’intero franchise, furono pubblicate due edizioni, la prima in contemporanea con l’uscita del film, la seconda a distanza di 22 anni:
* 1984 – Ghostbusters – Original Motion Picture Soundtrack (Arista Records);
* 2006 – Ghostbusters – Original Motion Picture Score (Varese Sarabande).
La prima versione della colonna sonora è stata pubblicata l’8 giugno 1984 mentre la musica orchestrale (Score) è stata composta ed eseguita da Elmer Bernstein e distribuita nella sua interezza solo nel 2006, quando Varese Sarabande ha pubblicato un’edizione di 39 tracce distribuita in appena 3000 copie: la “Limited Collector’s Edition”. Prima di tale pubblicazione esisteva solo una versione bootleg, pubblicata nel 1998 con numero di catalogo “LINCOLN 16.1809.65” e costituita da 22 tracce.
Original Motion Picture Soundtrack
1. Ghostbusters – Ray Parker Jr. 4:05
2. Cleanin’ Up The Town – The Bus Boys 2:58
3. Savin’ The Day – Alessi 3:23
4. In The Name Of Love – The Thompson Twins 3:19
5. I Can Wait Forever – Air Supply 5:09
6. Hot Night – Laura Branigan 3:21
7. Magic – Mick Smiley 4:20
8. Main Title Theme (Ghostbusters) – Elmer Bernstein 3:00
9. Dana’s Theme – Elmer Bernstein 3:32
10. Ghostbusters (versione strumentale) – Ray Parker Jr. 4:48
Original Motion Picture Score
Music composed and conducted by Elmer Bernstein
1. Ghostbusters Theme 03:00
2. Library and Title 03:02
3. Venkman 00:31
4. Walk 00:30
5. Hello 01:36
6. Get Her! 02:01
7. Plan 01:25
8. Taken 01:08
9. Fridge 01:01
10. Sign 00:54
11. Client 00:35
12. The Apartment 02:45
13. Dana’s Theme 03:31
14. We Got One! 02:02
15. Halls 02:01
16. Trap 01:56
17. Meeting 00:38
18. I Respect You 00:54
19. Cross Rip 01:07
20. Attack 01:30
21. Dogs 00:57
22. Date 00:45
23. Zool 04:12
24. Dana’s Room 01:40
25. Judgment Day 01:19
26. The Protection Grid 00:42
27. Ghosts! 02:15
28. The Gatekeeper 01:12
29. Earthquake 00:33
30. Ghostbusters! 01:13
31. Stairwell 01:14
32. Gozer 02:48
33. Marshmallow Terror 01:25
34. Final Battle 01:30
35. Finish 02:13
36. End Credits 05:04
37. Magic 01:37+
38. Zool 03:12+
39. We Got One! (Alternate) 02:04+
Negli anni ottanta erano molto popolari i giocattoli dei Ghostbusters della Kenner ma in questo caso erano ispirati al cartone “The Real Ghostbusters”. Nel 2004 la compagnia Neca e la Joyride hanno prodotto una serie di Action Figures limitandosi ai fantasmi e la Ecto-1 (inizialmente Bill Murray non voleva prestare il suo volto per le A.F.). Questa serie comprendeva Slimer, Dancing Slimer, il Marshmallow Man, Gozer e i cani del terrore Vince Clortho e Zuul. Nel 2009 la Diamond ha prodotto i “Ghostbusters Minimates” (molto simili ai lego) ispirati ad entrambi i film. Nello stesso anno la Mattel ha prodotto le Action Figures degli Acchiappafantasmi con i volti degli attori originali disponibili nelle dimensioni a sei e dodici pollici.
Nota: i videogame elencati sono tutti quelli usciti ufficialmente (o comunque ispirati a quelli ufficiali) e non comprendono quelli della serie “Extreme Ghostbusters”.
* Nel 1984 e nel 1985 fu pubblicata da Activision la prima trasposizione in videogioco realizzata da David Crane. Ebbe un notevole successo e fu distribuita per le piattaforme Commodore 64, Apple II, ZX Spectrum, MSX ed Atari 2600.
* Nel 1987 uscì The Real Ghostbusters della Data East per sala giochi.
* Nel 1987 uscì un gioco per Sega Master System, ispirato al primo film.
* Nel 1986 (in Giappone) e nell’ottobre del 1988 (in USA) uscì un gioco per Nes, ispirato sempre al film del 1984.
* Tra il 1988 e il 1989 la Data East pubblicò la versione arcade di The Real Ghostbusters per Atari ST, Spectrum, Amiga, Amstrad e Commodore.
* Nel 1990 uscì un gioco per Mega Drive completamente originale e che non seguiva la trama delle due pellicole.
* Nel 1989 e nel 1990 uscirono varie versioni in videogame di Ghostbusters II per Nes, Amiga, Amstrad, Commodore e PC 486.
* Nel Natale 1990 fu distribuito dalla Hal Laboratory Ghostbusters II per Game Boy (che per i fan aveva il sistema di gioco migliore tra i vecchi videogiochi sui Ghostbusters).
* Alla fine del 1990 (versione giapponese) e all’inizio del 1992 (versione Pal) fu pubblicato dalla Hal Laboratory New Ghostbusters II per Nes, ma venne distribuito solo in Giappone e in alcune zone del Nord Europa.
* Nel 1993 uscì The Real Ghostbusters per Game Boy.
* Nel 2006 e 2007 sono stati realizzati due remake scaricabili dalla rete: uno ispirato al gioco di David Crane del 1984 e l’altro al gioco del 1990 Ghostbusters II per Amiga.
* Ghostbusters: The Video Game è uscito il 26 giugno 2009 in Italia, con versioni molto simili per PC, Playstation 3 e Xbox 360, mentre leggermente differenti graficamente per le Sony Playstation 2, PSP e per le due console Nintendo Wii e DS. Il gioco ha ottenuto un riscontro positivo dalla critica e dal pubblico.
Fonte Wikipedia.