Sid Maier è sbarcato su PlayStation, in tutte e tre le versioni, su Xbox 360, su Wii e NDS, oltre che ovviamente su PC. Non poteva di certo perdersi la nuova piattaforma di gioco dell’ultimo decennio: Facebook. E così la saga del videogame a turni più famoso del mondo sbarca sul social network con il nome di CivWorld.
Il gioco, date le limitatezze della rete, è un po’ una semplificazione del titolo classico. Graficamente somiglia molto alla terza versione di Civ, e limita le funzioni all’accumulo dell’oro, lavoro della terra e alla ricerca delle tecnologie per far diventare il proprio popolo il più potente del mondo.
Il gameplay ricorda, a dir la verità, più altri giochi come Age of Empires che Civilization, anche perché su Facebook rientra la variabile del tempo che i puristi del videogioco a turni non apprezzano. Di solito le scoperte tecnologiche venivano effettuate dopo un certo numero di turni e l’unico modo per farle progredire era aumentare i fondi per le stesse, mentre in CivWorld sono disponibili dei rompicapi che, se risolti, possono rendere più “dotti” i propri scienziati, e farvi raggiungere prima la scoperta tecnologica. Stesso discorso anche per l’oro, il quale si può ottenere, oltre che nei modi classici che gli amanti di Civ conoscono (edifici, razzie, ecc.), anche comprando oggetti e rivendendoli o con altri minigiochi.
Promosso anche in questa versione il “Grande Personaggio”, introdotto in Civilization IV, che può essere usato per diversi scopi (aumento di cultura, oro, progressi scientifici e la costruzione di Grandi Meraviglie), come lo sono le varie ere e forme di Governo, progredite nei vari capitoli. Cambiano invece le condizioni di vittoria. A quella per dominazione e per cultura, si aggiungono quella economica e scientifica. Scompare, tra le altre, quella spaziale che era una caratteristica peculiaria di Civ ed anche, per ovvie ragioni, quella a tempo.
Ma anche qui c’è l’altro lato della medaglia. Forse per evitare l’invasione di migliaia di curiosi che intasano i server di un gioco così popolare senza poi volerci giocare sul serio, la 2K Games ha deciso che, per accedervi, c’è bisogno di un invito di un altro utente già iscritto. Forse un po’ troppo limitante per un gioco che, peraltro, è anche completamente in inglese, e che forse non è ancora pronto per il grande pubblico.