Sparare. sparare e ancora sparare. E’ questo il sogno nascosto di molti fans degli sparatutto: un gioco in cui non si fa altro che sparare. Ed è quello che promette di essere Bodycount (letteralmente “conta dei cadaveri”), il videogioco di Codemasters in uscita per Xbox 360 e PlayStation 3 il 1 settembre.
Molto spesso alcuni giochi del tipo sparatutto utilizzano questa modalità aggressiva solo come parte collaterale del proprio gameplay, piuttosto che come “pilastro”, tanto che alcuni viene persino difficile definirli tali. Questo nuovo capitolo, che riprende il vecchio Black di 5 anni fa, invece potrebbe essere definito uno “sparatutto all’ennesima potenza”, se confrontato con i suoi lontani cugini.
Il gioco si basa su un sistema di combo non di contatto che serve per uccidere gli avversari in modi sempre più creativi: qualcuno finisce con un colpo in testa (ed otterrete un moltiplicatore x1); qualcun’altro verrà ucciso in una mischia, o con colpi casuali (con il moltiplicatore che sale ancora di più). Anche se non è così ampio come Bulletstorm, caitolo a cui decisamente si è ispirato, questa varietà di uccisioni renderà difficile il calo di attenzione e vi incoraggerà a tentare sempre metodi nuovi.
Alla fine di ogni livello il Bodycount vi darà un punteggio che vi assegnerà un grado da A ad E che prende in considerazione tanti fattori come il numero degli oggetti distrutti, quello degli esplosivi andati a segno e tanti altri. Diversi tipi di uccisioni cambiano anche la quantità di effetto “Intel” che scaturisce dai corpi dei nemici. Intel blu viene dall’assassinio normale, il giallo da uno di “abilità”, il rosso da uccisioni a catena. Questo Intel serve per guadagnare XP e valutare come state giocando.
La conseguenza è che, con tanti XP, si acquisiscono abilità diverse, nuove azioni, potenziamenti delle armi e così via. Un tocco di classe arriva dallo sfondo, completamente “distruttibile”, dai barili di petrolio rossi, agli avamposti costruiti in legno, dalle pareti divisorie in vetro alla capanne occasionali che sembrano dirti “distruggimi”! Se si vuol trovare una pecca, va considerata la poca originalità degli scenari. Almeno per quanto riguarda quelli mostrati, cioè i primi tre livelli, sembra di averci già giocato, per quanto sono comuni e scontati.
In tutto le missioni saranno 18, è supportata l’immancabile modalità cooperativa, sia online che offline, e la sfida a “chi ne ammazza di più”. In conclusione si può afferma che Bodycount sarà molto un gioco di nicchia, che può esaltare gli amanti degli sparatutto, ma deludere un po’ chi cerca originalità e una trama coinvolgente. Diciamo che se dal punto di vista tecnico il gioco è di ottimo livello, da quello delle idee lascia molto a desiderare. Buono per sfogare una giornata di tensione sparando ad un po’ di gente, sempre in modo virtuale, ovviamente.