Battlefield 3, annunciato per fine ottobre, pare che non sia ancora completo. Nonostante i tre anni di lavorazione e le modalità beta in multiplayer già provate da molti appassionati, gli sviluppatori stanno ancora lavorando per aggiustare gli ultimi dettagli. La novità di questi giorni proviene dal fatto che i giocatori di B3 dovranno essere più “buoni”, nel senso che non avranno più l’opportunità di sparare ai civili disarmati come avveniva invece nel secondo capitolo.
Questa modifica dell’ultimo minuto è venuta in seguito alle polemiche degli ultimi tempi sui videogiochi violenti che insegnano sin da ragazzini ad ammazzare gente innocente, collegate ad ulteriori polemiche sul Battlefield 2 in cui questa possibilità sviava un po’ dalla missione del gioco e faceva diventare divertente ammazzare chi non si poteva difendere.
Se metti i giocatori di fronte alla scelta di poter fare cose buone o cose cattive, quelli faranno le cose cattive, andranno verso il lato oscuro. Questo perchè la gente pensa che sia fico essere cattivi e che non sarà beccata
ha spiegato Patrick Bach, produttore esecutivo del gioco, annunciando così che si potrà sparare solo ai soldati, ma non alla gente comune. Certo, il messaggio educativo è molto limitato, ma almeno è un passo in avanti.
Intanto spuntano altre novità, più che altro incentrate sul dettaglio grafico. Secondo quanto ammesso da Bach, la versione per PC sarà qualitativamente superiore rispetto a quella per console, forse perché il computer regge meglio la connessione ad internet rispetto alla Xbox 360 e alla PlayStation 3, e mantenendo così la qualità alta nel caso di multiplayer online che è uno dei mezzi grazie al quale le precedenti versioni di Battlefield hanno spopolato in tutto il mondo. Questo però costringerà gli utenti PC ad avere dei requisiti molto elevati, e siccome non tutti possono permetterselo, dovranno lavorare ancora molto gli sviluppatori per rendere il prodotto fruibile per tutti.