Brutte notizie per gli utenti di PlayStation 3 che amano giocare online: d’ora in avanti potete dimenticarvi di acquistare i videogiochi usati. Se infatti acquistando i giochi di seconda mano si risparmiavano quei 10-20 euro, ora il risparmio diventa talmente misero da rendere inutile l’attesa di qualche mese prima di acquistare un videogame.
La Sony ha infatti ufficialmente chiesto che tutti i videogiochi realizzati per PS3 d’ora in avanti contengano il PSN Pass, cioè un pass che sia valido soltanto all’acquisto del gioco nuovo per poter accedere alla rete. In questo modo, acquistando un gioco di seconda mano da un rivenditore autorizzato, i giocatori saranno costretti ad acquistare il Pass (dall’attuale costo di 10 euro) per poter accedere alla modalità online.
Nato in via sperimentale solo su Resistence 3, questo sistema si pensava potesse essere stroncato dalle proteste di milioni di utenti che abitualmente acquistano i giochi usati. Ma la Sony ci ha riprovato con Uncharted 3, e d’ora in avanti anche i prossimi seguiranno alla stessa maniera. Il prossimo gioco che senza dubbio conterrà il Pass sarà Battlefield 3.
L’idea era inizialmente nata per combattere la pirateria, ma in realtà questa tecnica scaturisce dalla volontà di interrompere il “vizio” di acquistare i giochi usati che hanno fatto crollare le vendite, puntando così a riportare su la freccia di un mercato che va sempre più scendendo.
Ma questa mossa non piace a nessuno, né ai rivenditori che sull’usato hanno basato la propria economia (come il Game Stop), né gli utenti stessi che vengono ancora una volta “rapinati” per giochi che, al momento dell’uscita, ormai arrivano a costare anche 70 euro. Insomma, una mossa fatta per rilanciare le vendite rischia di diventare la pietra tombale del gioco online, perché potrebbe portare gli utenti a continuare ad acquistare i giochi di seconda mano e a giocarci solo off-line. Oppure, peggio ancora, chi volesse spendere questi ulteriori 10 euro per giocare online, potrebbe sempre affidarsi al mercato nero per pagare meno il gioco e rientrare nel proprio budget. Insomma, da qualsiasi parte si guardi la vicenda, sembra una mossa davvero insensata.