La serie Far Cry, che tanto ha avuto successo in particolar modo sulla PlayStation 2, si sposta ora su un’isola dallo scenario che ricorda molto quello di Dead Island. Lo sviluppatore Crytek ha ceduto la mano ad Ubisoft Montreal per creare il terzo capitolo della serie a cui non molti credevano, ma che invece eccolo realizzato e quasi pronto per l’uscita.
Il punto di partenza da cui gli sviluppatori hanno voluto cominciare è stato il punto debole di Far Cry 2, in particolar modo con una maggiore attenzione a non disperdere troppo l’attenzione dalla storia con troppi personaggi che fanno un po’ confondere il giocatore. Ovviamente si riparte anche da ciò che di buono è stato fatto in precedenza, ed in particolare il forte realismo che si respira manovrando il nostro personaggio. In questo capitolo manovreremo Jason Brody che deve ritrovare la sua ragazza rapita, mentre lui deve riuscire a fuggire da un’isola tropicale in cui gli abitanti sono pazzi e violenti (ve l’avevo detto che ricordava Dead Island!).
Il nostro Jason Brody è un personaggio accattivante e carismatico, perfetta riproduzione di un attore professionista che ha donato il suo corpo e la sua voce agli sviluppatori, il quale può sfruttare una tecnologia di ultima generazione per mettere in mostra movimenti che si possono tranquillamente definire corrispondenti alla realtà. Molta attenzione è stata dedicata ai dettagli come il movimento degli occhi, e così la recitazione risulta più simile a quella di un film che quella per un videogame.
Ciò che più interessa ai videogiocatori, più che la recitazione, è il gameplay, ed anche questo è stato migliorato, anche se da questo punto di vista era difficile fare meglio della versione precedente. Gli sviluppatori hanno così puntato sull’interazione con lo sfondo dato che ora con il nostro protagonista potremo fare tantissime cose. Non solo uccidere i nemici, ma anche toccare e fare di tutto con gli oggetti che troviamo sulla nostra strada. Il fulcro del gioco rimane comunque l’uccisione dei nemici, ed è stato impletamento specialmente dal punto di vista dello “stealth”. Una semi-novità nei giochi sparatutto in cui di solito si punta sempre a far sputare alla nostra arma quanti più proiettili possibile, piuttosto che nasconderci e tendere degli agguati.
Così potremo puntare sulle armi bianche (come i coltelli), le uccisioni corpo a corpo, spingere giù gli avversari, mentre utilizzate il nuovo “sistema di copertura”. Liberamente ispirato a Red Orchestra 2 o Killzone 2, il sistema di copertura rende intenzionalmente difficile abusare delle armi da fuoco o rendersi bene conto dell’ambiente circostante. Trattandosi di un gioco in prima persona, porta a limitare il raggio di visuale del personaggio, in modo da rendere impossibile per l’utente sapere se un nemico ci sta arrivando alle spalle come invece capita per giochi in terza persona. Insomma, dalle prime immagini sembra che il gioco sia molto interessante e ne vale la pena aspettare fino al 2012 (non si sa ancora di preciso in che mese uscirà).