Alcuni giochi nascono grandi, altri raggiungono la grandezza col tempo. Driver: San Francisco appartiene a questa seconda categoria. Il titolo sicuramente non nascerà grande, tale è la delusione delle uscite precedenti della serie che, dopo il primo grande capitolo, è stato un flop dietro l’altro.
Per questo la Ubisoft Reflections (ex Reflections Interactive) ha compiuto un grande sforzo per ripristinare il nome di Driver così com’era al debutto sul finire degli anni ’90. E da quanto abbiamo potuto vedere in anteprima, sia in modalità multiplayer che in single-player, pare che la casa sviluppatrice abbia fatto un buon lavoro.
Al centro del gameplay c’è una dinamica denominata “shift” che permette di teletrasportarsi liberamente tra le auto (appassionati di giochi d’auto, non sbattete i pugni sul tavolo, continuate a leggere più avanti), attraverso la visuale a volo d’uccello della città utilizzata per lo spostamento. In questa modalità c’è stato molto progresso nell’ultimo anno visto che nella versione provvisoria lo schermo era tutto grigio (strade, edifici e auto non avevano colore), mentre nell’ultima, che sarà poi quella definitiva, oltre al colore sono stati curati anche i dettagli. Un problema può venire dal frame-rate in questa modalità che può scoraggiare il videogiocatore ad usarla.
E’ stato annunciato il ritorno al classico gameplay del Driver originale, dove l’attenzione è focalizzata sulla guida, dove per non mancano le sezioni di movimento a piedi e le immancabili sparatorie. Ritorna anche Tanner come protagonista, in coma dopo uno scontro con il suo avversario di sempre, Gerico. All’interno di tale coma, Tanner viene a sapere di potersi spostare in qualsiasi auto in tutta la città di San Francisco. Attraverso la storia principale del gioco, Tanner utilizza questa capacità (senza saperlo perché lui è in coma) per infiltrarsi nella banda di Gerico e incarnare il suo scagnozzo per completare dei lavoretti.
Nel corso di un paio d’ore in single-player saprete giocare alla perfezione, tra inseguimenti d’auto (sia come poliziotto che come criminale), corse illegali, salvataggi estremi come quello di una donna rapita e nascosta nel bagagliaio di una macchina, e così via. Una delle novità è rappresentata da una vasta gamma di strumenti per arricchire una trama riconoscibile, con le automobili tutte diverse tra loro, non solo per marca e modello, ma anche per piccoli particolari come linee o ammaccature, ma anche la possibilità di incarnare diverse persone che rende decisamente vario il gioco.
Piuttosto ricca anche la modalità in multiplayer, con la possibilità di rivivere alcune delle missioni della storia e giocare all’immancabile inseguimento tra guardie e ladri. Ubisoft Reflections ha promesso 19 modalità multiplayer in totale (11 in linea, il resto in split-screen), che sono una prospettiva molto allettante, anche se sarà interessante vedere come molti di questi risulteranno davvero diversi. Speriamo sia la volta buona che il nome di Driver ritorni ad essere sinonimo di divertimento. Il gioco uscirà per tutte le console e i computer il prossimo 1 settembre.