La storia che i videogiochi provochino dipendenza è dibattuta da anni. Così uno studio di Play2r ha voluto constatare se i videogiocatori britannici, tra i maggiori consumatori di videogames dietro americani e giapponesi, ne sono affettivamente affetti, e così hanno intervistato un campione di oltre 1200 videogiocatori assidui. Ne è risultato che sì, alcuni videogiochi provocano dipendenza, ma non tutti.
La novità è che effettivamente le persone che sono dipendenti dai videogiochi si rendono conto di esserlo. Di solito infatti le dipendenze non vengono notate da chi ne è affetto. Circa il 65% degli intervistati ha ammesso la sua dipendenza, la quale però può comportare anche a conseguenze negative per la salute, dato che l’82% ammette di rinunciare a qualche ora di sonno per poter giocare; o sulla socialità visto che il 42% ha ammesso di togliere tempo agli amici e ad altre attività per dedicarlo alla sua console preferita.
Ma come dicevamo, ci sono alcuni giochi che provocano dipendenza più di altri. Al primo posto di questa specie di classifica c’è Call of Duty Modern Warfare 2 (il prossimo anno è molto probabile che troveremo il 3) che rende dipendenti il 73% dei suoi utenti. In questo modo si giustifica anche il boom di vendite quando è uscita la versione nuova.
Al secondo posto c’è The Elder Scroll V: Skyrim, con un altissimo 70%, seguito da un altro caposaldo del gioco online, che fino a poco tempo fa era sicuramente quello che provocava più dipendenza, e cioè Halo 3. Nella top 10 compaiono anche giochi che non ci aspettavamo come il mitico Final Fantasy VII al 63% (ed in effetti ammetto che anch’io, nonostante il gioco risalga a ben 14 anni fa ogni tanto ci torno a giocare), e persino il Tetris che chiude la lista con un impressionante 39%.
In mezzo a questi ci sono anche Grand Theft Auto IV (58%), The Elder Scroll IV: Oblivion (56%), The Sims (55%) forse considerato come marchio e non pensiamo ci si riferisse al primissimo The Sims; Red Dead Redemption (46%) e FIFA 2012 (42%).