Vi ricordate di Ayumi, quella bella combattente poco vestita di X-Blade? Probabilmente di lei sì ma del gioco no. Il vecchio videogame di Gajin Entertainment non ha sicuramente lasciato il segno nel mondo dei videogiochi dato che si trattava di un videogioco di avventura mescolato ad uno di combattimento in cui non bisognava fare altro che schiacciare strenuamente i tasti fino quasi a rompere il joypad.
Per fortuna pare che gli sviluppatori si siano resi conto dell’errore ed ora hanno deciso di rimediare, dando a Blades of Time una trama ed un gameplay più moderno. Il segno del distacco è presente anche nel cambio di nome, dato che non si chiama X-Blade 2, come a voler dire “non vogliamo avere nulla a che fare con quello”.
Ovviamente non ci si poteva distaccare troppo e così rimangono le battaglie a colpi di tasti schiacciati continuamente per fare combo e guadagnare Xp, però almeno il combattimento è diventato un po’ più interessante. Ayumi può adesso tornare indietro nel tempo e creare dei cloni che imitano le sue azioni e la fanno sembrare molto più forte. In questo modo se i cloni toglieranno di mezzo i nemici quando questi arrivano in quantità, ci sarà meno frenesia, e i combattimenti dureranno sicuramente meno.
Tutto il gioco è costruito tenendo questi viaggi nel tempo come perno centrale, in modo da sfruttarli non solo nelle battaglie, ma anche nella dinamica di gioco, come ad esempio per attirare i nemici da un lato per poter passare da un altro e così via. Peccato che però, nella modalità multiplayer, per fare determinate azioni ci sarà bisogno di altri utenti in carne ed ossa e non potremo affidarci ai nostri cloni-schiavi. Diciamo che si può trattare di un tentativo fatto da un team volenteroso ma poco talentuoso di salvare il salvabile, cioè far risorgere un titolo che era meglio dimenticare e renderlo più giocabile. Sarà apprezzato questo sforzo? Lo vedremo nei primi mesi del 2012 quando il gioco uscirà su PlayStation 3 e Xbox 360.