E’ stato uno degli outsiders dell’ultimo Games Week di Milano. Wakfu è l’ultimo capitolo della saga di Ankama Games nel mondo di Dofus, un videogioco d’altri tempi verrebbe da dire visto che ricorda molto i primi giochi di ruolo degli anni ’90. Ed in effetti risente un po’ dell’influenza dei programmatori della Square Enix che hanno contribuito allo sviluppo del gioco. Si tratta non tanto di un RPG ma di un MMO, un gioco di ruolo in multiplayer on line dello stesso genere di World of Warcraft.
Nonostante la casa sviluppatrice sia americana, si respira molto “Giappone” nell’ambientazione di questo gioco, tanto che sembra quasi sia stato sviluppato nel Paese del Sol Levante. Come tutti i giochi di ruolo, il suo fulcro si basa sul sistema di combattimento. Prendendo un po’ da Final Fantasy Tactics ed un po’ da Dungeons and Dragons, le battaglie di Wakfu si svolgono in una griglia a turni in cui ci si può spostare ed eseguire un numero limitato di azioni. Questa strategia serve più che altro per riflettere sulle mosse e scegliere la migliore in una determinata circostanza. Ovviamente ci saranno dei bonus per chi le mosse le fa subito.
Per il resto si tratta di un gameplay tipico per questo genere di giochi, con le armi che si possono migliorare e le abilità che si acquisiscono con il crescere del livello del personaggio. La trama è molto “ambientalista” visto che ci si dovrà muovere tra piante ed aree verdi, e riuscire a trovare un equilibrio tra il dare la vita e toglierla ai nemici.
Di nuovo c’è l’incentivo a creare sempre nuovi personaggi (tra 14 classi diverse) e sperimentare strategie di gioco sempre diverse, il che vi porterà a ripetere il gioco più volte. La storia è ambientata nel mondo di Dofus, ma 1000 anni dopo gli episodi del primo gioco. Il Mondo dei Dodici è stato lacerato dai disastri naturali e dal male, e gli eroi di ogni territorio devono ricostruire il mondo, stabilendo un nuovo ordine politico e la creazione di un ecosistema sostenibile. A peggiorare le cose c’è che il mondo è diviso in fazioni in lotta tra di loro, ed all’inizio del gioco dovrete decidere a quale fazione appartenere.
Inoltre ci sarà anche un interessante aspetto “politico” del gioco, visto che le decisioni che prenderete avranno ricadute sulla popolazione, con un Governatore che viene eletto dai cittadini ogni due settimane e tutti si possono candidare al ruolo. Il punto debole è la grafica, molto indietro rispetto a quella degli altri MMORPG, ma intanto questa mancanza sarà coperta dalla grande varietà di opzioni che rendono il gioco molto ma molto longevo.