Buone notizie per i videogiocatori di tutto il mondo: i produttori di videogames si sono svegliati e si sono resi conto che il prezzo dei loro prodotti è troppo alto. A riportare in voga il dibattito è David Jaffe, boss di Eat Sleep Play e “padre” di alcuni giochi importanti come Twisted Metal e God of War. In un’intervista rilasciata ieri su GamesIndustry, Jaffe ha ammesso che i consumatori sono sempre più scontenti di questo incremento costante dei prezzi, dato che pagare 60-65 euro (e a volte anche di più) un videogioco che, alla meglio, in un mese viene finito è davvero troppo.
Per questo sta prendendo in considerazione, come altri suoi colleghi, di abbattere il prezzo riducendo i costi. Ed il modo migliore è eliminare la trafila che si fa per arrivare dalla casa produttrice al negozio, ma mettendo il gioco direttamente online in formato digitale. In questo modo si metterebbe in crisi il lavoro dei vari rivenditori, ma almeno si permetterebbe, a chi ha una connessione internet veloce, di risparmiare sul prezzo del gioco.
Una soluzione proposta da Matthew Karch, CEO di Saber Interactive, la quale sembra piacere molto all’industria del videogioco che da anni cerca di combattere contro i rivenditori di videogiochi usati.
I consumatori sentono che i giochi sono diventati troppo costosi e non si soffermano a pensare alla ‘macchina’ dietro le quinte che gli permette di giocarci. Devono sentire che stanno acquistando qualcosa di valore per la cifra che spendono. Devono sentire che gli sviluppatori li hanno rispettati e che si divertono per ben oltre ciò che hanno pagato per il loro intrattenimento. Penso che sarà un tira e molla unico per trovare qualcosa che sia leale e rispettoso verso i consumatori. Ma credo anche che la cosa più importante da fare adesso sia quella di ascoltare, non importa come tutto questo verrà risolto o che cosa faranno le major Sony o Microsoft, quello che conta adesso è ascoltare ciò che il cliente ci sta dicendo. Il cliente, sostanzialmente, ci sta dicendo che sono cinici, pensa che siamo avidi e pensa anche che non sta ottenendo alcun divertimento in cambio dei suoi soldi
ha spiegato Jaffe, che parla di un rischio per tutta l’industria videoludica la decisione di lasciare i prezzi così alti. Vedremo se verrà ascoltato.