Assassin’s Creed 3 ancora non è uscito (uscirà ad ottobre), Revelations ha appena 4 mesi di vita ed incredibilmente la Ubisoft ha cominciato già a parlare di Assassin’s Creed 4! E già, non è una voce di corridoio ma l’ufficializzazione che questo gioco ci sarà, ed è già in fase avanzata, arriva direttamente da Francois Pelland, senior producer della casa sviluppatrice, che ha rivelato qualcosina sull’ambientazione.
Ma facciamo un passo indietro. Come tutti sanno, Assassin’s Creed è ambientato nei giorni nostri con il protagonista che, dall’interno del macchinario chiamato Animus, rivive i ricordi dei suoi antenati nel passato. Partendo dalla fine del XII secolo nei panni di Altair, la storia è andata avanti man mano nel Rinascimento italiano fino all’ultimo capitolo, quello che uscirà nel prossimo autunno, ambientato durante la Rivoluzione Americana. Questo progresso storico ha fatto pensare che il capitolo successivo andrà in avanti, secondo molti fino all’epoca della Prima Guerra Mondiale, ma Pelland ha frenato tutto.
Infatti grazie all’Animus si può viaggiare nel tempo a piacimento, e siccome la serie sta andando troppo bene per farla terminare, ecco che l’intenzione è di riportarla indietro di qualche secolo. Secondo le indiscrezioni AC 4 sarà ambientato nel periodo della Cina imperiale, dunque quasi duemila anni indietro rispetto al punto in cui eravamo arrivati, probabilmente per scoprire qualche antenato di Altair che evidentemente non sarà stato il primo Assassino della sua stirpe, probabilmente maestro di Kung Fu.
Secondo il programmatore il bello dell’Animus è che ci si può spostare in avanti e indietro nella storia, e per questo si stanno valutando altri periodi, probabilmente per i capitoli degli anni a venire, come l’Egitto delle piramidi o la rivoluzione russa. Insomma, con questo messaggio la Ubisoft ci vuole far capire che ha mano libera sul come gestire i prossimi titoli, visto che non seguendo una linea temporale può davvero inventare di tutto, e probabilmente della saga di Assassin’s Creed non vedremo mai la fine.