Di solito la Ubisoft Montreal tiene sotto chiave tutti i segreti su Assassin’s Creed, il cui progetto rimane segretissimo fino a pochi giorni prima dell’uscita. Sarà che il prossimo capitolo è ambientato in America, ma questa volta si è fatto un grosso strappo alla regola. Dopo tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi, ora sappiamo qualcosa, o sarebbe meglio dire molto, in più sul protagonista, Connor.
Secondo quello che già si conosceva, Connor è un nativo americano che lotta contro gli invasori europei. Ora veniamo a sapere che in realtà sua madre era un’indiana d’America, ma suo padre era europeo (per questo il nome è inglese), anche se lui cresce in una tribù di nativi. AC3 si svolgerà nell’arco di ben trent’anni, in particolare dal 1753 al 1783, prima e durante cioè la Guerra d’Indipendenza Americana.
In particolare sia la Guerra che l’invasione europea è manovrata, com’era facile immaginare, dai Templari, contrastati dagli Assassini. Mentre Altair lo conosciamo quando è già adulto mentre di Ezio vediamo persino il momento della nascita, conosciamo Connor quando è ancora un ragazzino, indottrinato dalla filosofia dei nativi americani legata al concetto di ambientalismo, spirito di altruismo e di giustizia sociale.
L’idea di diventare Assassino nasce un po’ come spirito di vendetta (come Ezio) dopo che la sua tribù viene sterminata, ma la sua mano è mossa più che altro dall’idea di fare giustizia. Negli anni si muoverà a Boston, New York e sulla “Frontiera”, per combattere contro giubbe rosse ed esercito continentale. Per la prima volta inoltre dovremo vedercela anche con gli animali. Orsi, lupi e volpi ci sbarrerano la strada, e dunque si aggiungeranno agli avversari umani.
Un’altra novità riguarda l’equipaggiamento. Si era parlato soltanto finora del tomahawk, del coltello e di arco e frecce. Confermata la presenza della lama celata, ormai diventata un simbolo, è “sfuggito” agli sviluppatori anche il fatto che la pistola sarà presente anche in questo gioco, anche se verrà utilizzata molto poco dato che l’arco e le frecce fanno più fico.