Alex Hutchinson, creative director di Assassin’s Creed III, ha parlato durante un’intervista della personalità che gli sviluppatori intendono conferire a Connor, protagonista del gioco, e del fatto che trattare la Rivoluzione Americana all’interno di un videogioco potrebbe non essere motivo di grande successo – o, perlomeno, di calda accoglienza – nel Regno Unito.
In Inghilterra, infatti, i mass media videoludici ritengono l’idea del contesto di Assassin’s Creed III abbastanza azzardata, ed espressione della megalomania e del patriottismo americani. Hutchinson tuttavia non è d’accordo, ed assicura che il gioco non sarà un mero e prevedibile “caccia gli inglesi per liberare l’America“.
“Capiamo tutte queste voci” dice Hutchinson, “fino a quando non uscirà il gioco. Una volta che tutti lo avranno finito, capiranno che Connor non si schiera proprio con nessuna delle due fazioni. Non è da una parte né dall’altra. Connor fa quello che fa perché lo ritiene giusto per la sua gente e la sua razza.”
Come accennavamo, Hutchinson ha anticipato anche che Connor sarà un personaggio molto diverso sia da Altair che da Ezio Auditore, altri due protagonisti storici della saga Ubisoft. “Altair agiva per dovere, Ezio per vendetta dopo che era stata sterminata la sua famiglia. Con Connor tratteremo qualcosa di diverso, la contraddizione nata dal fatto di essere figlio di un inglese ed una mohawk.” Proprio a questo scopo, sembra che il personaggio sarà esplorato all’interno del gioco fin dalla sua infanzia, così da poterne descrivere a trecentosessanta gradi la caratterizzazione e così da poter conoscere a fondo tutte le motivazioni che lo spingono a lottare “non contro gli inglesi” sottolinea Hutchinson, “ma contro i Templari. Assassin’s Creed III è una lotta contro i templari.”
Continueremo a tenervi informati sugli eventuali sviluppi del prodotto nel breve termine.