Se soffrite di depressione e le avete provate tutte, forse ancora non avete provato Sparx. Si tratta di un videogioco, che per ora non si vende da nessuna parte ma è ancora in fase di prova all’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, in cui i nemici non sono dei mostri ma i pensieri negativi. Sparx significa Smart Positive Active Realistic X-factor, ed aiuta gli adolescenti a cui è rivolto a far fronte ad ansie e paure. E a volte persino a sconfiggerle.
Tecnicamente è un mix tra un videogioco d’azione ed uno di strategia. Nello specifico non è possibile entrare perché, come detto, è ancora in fase sperimentale ed i ricercatori non hanno lasciato trapelare nulla, ma ciò che si sa è che, dopo 90 giorni a cui un gruppo di ragazzi aveva giocato, i risultati sono stati eccezionali. Gli stati ansiosi sono stati ridotti del 30% e sono stati completamente guariti nel 44% dei casi, mentre il gruppo di controllo che era stato sottoposto alla terapia tradizionale ha ottenuto un miglioramento nel 26% dei casi.
Con questo non vogliamo affermare che il videogioco sia meglio della terapia medica. Infatti questo è stato utilizzato solo in pazienti che soffrivano di attacchi lievi di depressione e ansia, mentre per quelli con problemi gravi è il caso di continuare con la terapia tradizionale. Ma ciò che risulta da questo studio, pubblicato sul British Medical Journal, è che questo videogioco può affiancare il normale iter psicologico ed aiutarlo come fanno ad esempio altre tecniche come la musicoterapia, la cromoterapia, ecc. Inoltre, anche se il numero dei partecipanti era nutrito, 187 in tutto con età inferiori ai 19 anni, non è scientificamente sufficiente per confermare la teoria, e sicuramente ci vorranno altri test per stabilire con certezza se il videogioco funziona. Nel frattempo però se uscisse sul mercato siamo sicuri che non farebbe del male a nessuno.