Considerando quanto l’esperienza di gioco dei prodotti Bethesda Softworks (si pensi a The Elder Scrolls IV: Oblivion, Fallout 3, Fallout New Vegas, The Elder Scrolls V: Skyrim) sia qua e là minata da più o meno piccoli bug che richiedono ai developer appositi aggiornamenti e migliorie, è spontaneo domandarsi come The Elder Scrolls Online riuscirà a sottrarsi a questo destino.
Bug fastidiosi come quelli esperiti in Skyrim, in un titolo online, comprometterebbero non di poco il divertimento, e sembra sia proprio questo il motivo per cui Matt Firor, che dirige i lavori sul gioco, avrebbe deciso di dichiarare guerra fino all’ultimo bug.
Il developer, posto innanzi alla paura degli utenti e della stampa che The Elder Scrolls Online possa rivelarsi una miniera di bug da risolvere via via con gli update periodici, ha riso e ha voluto rassicurare tutti: “quando si produce un gioco multiplayer online, è diverso da quelli single player. Ci sono delle lunghe e corpose fasi di beta, alle quali partecipano diverse centinaia di persone. In questo modo, è facile correggere un bug non appena ci si incappa. È una questione diversa.”
Firor ha parlato anche della grande impronta folkloristica che caratterizzerà le aree di gioco, facendoci sentire propriamente protagonisti della nostra vita su Tamriel. Un altro timore degli appassionati, infatti, era che The Elder Scrolls Online potesse apparire come un episodio a sé stante della saga, privo di caratterizzazioni ed atmosfere che potesse far pensare al filone principale. “C’è tantissima tradizione” ha spiegato Firor, “trovo ancora cose che non conoscevo, è veramente molto profondo. Ci sono molti motivi per cui le persone giocano, ma i fan di Elder Scrolls amano sentirsi coinvolti in un mondo in cui vivere. Ed amano poter scegliere cosa fare e quando farlo, una cosa che va a braccetto con il nostro gioco.”