È vero: un tempo, per acquistare un gioco per il nostro amato computer, ci recavamo presso il più vicino punto vendita e – a meno che non fossimo usciti di casa con ben chiaro in mente su cosa puntare – rimanevamo lì a frugare anche per un’ora, prima di trovare qualche videogame che ci conquistasse e ci convincesse a portarlo a casa.
Oggi, per fare tutto questo, basta Steam.
Se, da un certo punto di vista, abbiamo visto il sempre maggior proliferare degli store online, Steam ha varcato il confine tra essi ed il digital delivery offerto anche da Sony con il PSN o da Microsoft con l’XBLA, passando direttamente a vendere agli utenti i videogame in formato digitale.
L’idea ha riscosso tantissimo successo – sopratutto sulla piattaforma PC – al punto da rendere Steam un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di gaming. E al punto da preoccupare i ragazzi di Mojang, autori di Minecraft, per la sua troppa rilevanza.
È stato Markus Persson, leader della compagnia, ad esporre le sue perplessità in merito alla piattaforma di Valve, spiegando anche il motivo per cui Minecraft – che è divenuto un successo mondiale – non è stato distribuito anche su Steam. Una scelta volontaria e meditata, quindi, quella di Mojang, che lascia pensare che Minecraft avrebbe potuto vendere anche di più di quanto non abbia fatto. Ecco le dichiarazioni di Persson:
“Amo molto Steam, ma non posso fare a meno di essere dubbioso del fatto che i videogiochi sul PC, visto come una piattaforma, sono ormai posseduti e gestiti da un solo ente. Steam sta gestendo oltre il 30% del mercato dei videogiochi su PC. Spero che, in futuro prossimo, ci siano più sviluppatori che possono pubblicare da sé i loro giochi, e sfruttare i mezzi social odierni per ampliare il proprio mercato. Speriamo di lavorare per essere loro d’ispirazione, in questo senso.”