Il sito Tom’s Hardware, le cui classifiche ci piacciono tanto, oggi esce con una nuova top 10, quella dei videogiochi con il finale che hanno più deluso nella storia. Non è una vera e propria classifica, ma un semplice elenco visto che la delusione è maggiore in base alle attese di ognuno, ma certo è che chi avrà finito questi 10 giochi (o anche solo alcuni di essi) sicuramente sarà rimasto a bocca asciutta. Dopotutto forse erano meglio quelli di vent’anni fa in cui usciva il semplice messaggio “complimenti”, oppure “grazie per aver giocato”. Almeno non ci si aspettava nulla.
Al decimo posto troviamo Halo 2, che a dispetto di una saga che piace a milioni di persone, ha fortemente deluso nel finale del secondo capitolo. Qui la frustrazione deriva dal fatto che non appena stiamo per entrare nella fase clou, quando Master Chief torna sulla Terra per la battaglia finale, il gioco finisce. Certo, è un modo per spingerci ad acquistare Halo 3, ma forse i giocatori meritavano qualcosa di meglio.
Nono arriva il finale del primo Assassin’s Creed che, più o meno come Halo 2, finisce nel momento più interessante. Tornati nei panni di Desmond, scopriamo di aver appreso l’occhio dell’Aquila e di poter leggere misteriose scritte nella sua stanza. Peccato che, non appena ce ne accorgiamo, il gioco finisca.
Limbo of the Lost si attesta all’ottavo posto. Non è uno di quei giochi epici, e certamente il finale non lo aiuta. Nel filmato finale infatti le animazioni sono orribili, la musichetta irritante, e se il gioco era sembrato un plagio, il finale che è scaturito dalle idee degli sviluppatori dimostra perché sia stato copiato al 99%.
Un gradino più sotto troviamo Sin che non è male, ma è un po’ troppo scontato e pieno di luoghi comuni. Da un gioco nato da una buona idea ci si attendeva di più. Come si poteva fare di più in Clive Barker’s Jericho, ma non solo nel finale, bensì in tutta la trama. Infatti va bene il finale aperto, ma qui è troppo aperto, non si capisce nulla e forse un gioco tratto da un libro poteva concludersi meglio.
Entriamo nella top 5 con il primo Soul Reaver, uno dei giochi migliori per la prima PlayStation, che rovina tutto il lavoro nel finale. Infatti il gioco è ben fatto, profondo e dettagliato, ma la battaglia finale è troppo semplice e la trama rimane apertissima, tanto che per capirci qualcosa bisogna acquistare il seguito. Insomma, va bene anche qui il finale aperto, ma non si possono lasciare i discorsi a metà. Quarto posto per Star Wars: Knights of the Old Republic II in quanto, anche se il finale in sè non è male, il problema sorge dal fatto che durante il gioco si fanno tante scelte, ma poi qualsiasi strada decidiate di prendere, il finale resta sempre lo stesso.
Medaglia di bronzo per l’undicesima ora che dopo un lavoraccio durato ore e ore di rebus e quiz vari, ha diversi finali, ma tutti negativi. Insomma, potete darvi da fare quanto volete, ma l’happy ending non ci sarà mai. Al secondo posto Jurassik Park, uno dei giochi forse tra i più criticati della storia. Tra i vari motivi c’è anche il finale in quanto…non c’è un finale. Insomma, come nei vecchi giochi degli anni ’80 compare la scritta “complimenti, sei scappato dal jurassik park”, e finisce così. Bello no?
Ma tra i videogiochi di tutti i tempi, la medaglia del finale peggiore va a Diablo in quanto uno dei finali più incomprensibili della storia. Dopo ore di gioco, da sottolineare uno dei giochi più belli della storia, dopo essersi liberati del demonio-boss, il nostro protagonista volutamente si lascia possedere da lui. Il finale non ha senso e manda all’aria ore di sforzi per riuscire a batterlo. Ci aspettavamo di trovare in questa top 10 anche Mass Effect 3, ma prima o poi anche quel deludente finale verrà inserito in una classifica successiva.