Il primo Company of Heroes, che risale ormai a 6 anni fa, doveva rivoluzionare (a suo dire) il modo di fare videogiochi di strategia in tempo reale. Sebbene si debba ammettere che fosse ben fatto, va detto che c’erano molti aspetti da rivedere, in particolare sulla costruzione del gioco che si discostava troppo dal genere e poteva ingenerare confusione. Per questo, all’annuncio di Company of Heroes 2, in molti speravano che si prendesse quanto di buono fatto nel primo capitolo e se ne realizzasse un secondo che migliorasse gli aspetti che non andavano. Vediamo se ci sono riusciti.
Le differenze sono tante. Per cominciare, questo secondo capitolo è ambientato nell’Est Europa, ed in particolare durante la guerra tra la Germania nazista e la Russia. Già questo cambia molte cose visto che i metodi di attacco e le armi sono decisamente diversi da quelli disponibili per l’esercito americano. Inoltre è stato introdotto un nuovo metodo “cinematografico” in cui le scene filmate assomigliano più a veri e propri film e non a momenti di gioco in cui i movimenti sono autonomi.
Ma ancora, altra differenza sostanziale è che il gioco, pur avendo una trama ben definita, non è lineare e così le battaglie ed il posizionamento delle truppe in battaglia non è sempre uguale. Questo costringe il giocatore ad evolversi tatticamente piuttosto che semplicemente memorizzare la progressione di un livello e la creazione di una strategia ottimale di difesa, o attaccare con una manovra offensiva sempre diversa. A complicare le cose c’è anche la neve che per esempio rallenta i movimenti e permette agli avversari di notare tracce del passaggio di un convoglio.
Rivisto anche il sistema di copertura ed il modo di attraversare il campo di battaglia senza obbligare a movimenti innaturali ed insensati voi ed i vostri alleati. Inoltre ora i veicoli possono essere abbandonati e, di conseguenza, anche rubati, per esempio uccidendo i componenti che li guidano o costringendoli a fuggire. Uscendo 7 anni dopo il precedente (è annunciato per il Q1 del 2013) è ovviamente più avanzato per quanto riguarda la grafica, con i modelli che reggono a distanza ravvicinata e non si pixellizzano troppo. Altri aspetti vanno verificati meglio più da vicino, e dunque rinviamo il discorso alle prossime recensioni.