I fan di lunga data della serie lo immaginavano già, ma sentire arrivare la conferma ufficiale da parte del producer del gioco fa tutto un altro effetto: Yoshiaki Hirabayashi ha parlato in un’intervista del cambio di direzione della serie Resident Evil e, in particolare, dell’approccio di Resident Evil 6, sempre più action e meno survival horror, motivandolo con nientemeno che le necessità di mercato di Capcom.
Tutti avevamo immaginato che il reale motivo della svolta shooter della storica serie ammazza-zombie fosse in effetti la volontà, da parte degli sviluppatori, di ritagliare una fetta di pubblico il più ampia possibile, e così è, come conferma Hirabayashi.
“Credo si possa creare un horror che piaccia a tantissima gente, sì” ha dichiarato il producer, “ma credo anche che se Resident Evil 6 fosse stato un horror per antonomasia, allora avrebbe avuto solo una piccola ricezione da parte del pubblico, un mercato di nicchia, e non un successo di massa.”
Il genere horror, quindi, sembra essere in difficoltà di vendite, secondo quanto riferisce il producer di Resident Evil 6, mentre il genere action-shooter è quello più quotato dall’utente medio, che preferisce l’approccio immediato a quello ragionato fondato sull’atmosfera.
“Il punto è che noi siamo autori di videogames” ha proseguito Hirabayashi, “e dobbiamo cercare di vendere il più possibile, se vogliamo riuscire ad andare avanti. A quel punto, la questione si pone come un bivio: è meglio puntare all’azione per ottenere più utenti possibili e rischiare di perdere il nucleo di fan storici, o orientarsi verso l’horror puro e rinunciare al videogiocatore medio?”
Domande alle quali Capcom sembra aver risposto in maniera abbastanza chiara con il controverso Resident Evil 6.
“Se fosse per me” si è concesso un commento personale, Hirabayshi, “non ci sarebbe nessun problema con l’horror, a me piace il genere. Ma se facciamo un horror, scordiamoci di fare grandi vendite.”