Come tutti i videogiocatori sanno, il mondo reale può essere più duro di quello in console. Al di fuori della nostra partita quotidiana infatti, sarà capitato a chiunque di venire criticato per il fatto che gioca ai videogiochi. Nella maggior parte dei casi questi attacchi arrivano da chi un videogioco non l’ha mai visto nemmeno in cartolina, e quasi sempre si tratta di attacchi ingiustificati visto che supportano tesi non reali. Di seguito elenchiamo i primi 5 miti negativi che vengono spesso attribuiti ai videogiochi ed ai videogiocatori che in realtà sono falsi.
Mito 1: i videogiochi sono per bambini. Probabilmente questa è la frase che avete sentito più di tutte. Lo scorso anno l’Entertainment Software Association ha effettuato un sondaggio ed ha scoperto che il 68% dei giocatori (quindi più di due su tre) è maggiorenne. Ed il bello è che l’età media è intorno ai 30 anni. Evidentemente sono i figli dei primi Super Mario degli anni ’90 che oggi sono cresciuti ma non hanno mai smesso di giocare.
Mito 2: i videogiochi causano il mal di testa. A meno che non giochiate 8-10 ore di fila ad un videogioco (e c’è chi è morto per questo), non è vero che i videogiochi hanno un impatto sulla salute. Secondo una recente ricerca effettuata dalla Ludwig-Maximilians University la relazione tra mal di testa e videogiochi è identica a quella tra mal di testa e cellulari o televisione. In pratica qualsiasi schermo si guarda per tante ore può causare il mal di testa.
Mito 3: i videogiochi rendono stupidi. Secondo molti psicologi è esattamente il contrario. Per decenni il Quoziente Intellettivo è rimasto stabile, ma dalla fine degli anni ’90 il tasso di intelligenza fluida (pensiero logico e problem solving) è leggermente aumentato. Questo, secondo il dott. Gabe Zichermann è da collegare proprio ai problemi e rompicapo che i videogiochi presentano ogni giorno ai giocatori e che li porta a sviluppare migliori capacità.
Mito 4: i videogiochi rendono violenti. Questa affermazione non ha mai trovato un consenso scientifico. Alcuni psicologi dicono che rendono violenti, altri esattamente l’opposto. La realtà è che la violenza giovanile c’è sempre stata, anche molto prima che nascessero i videogiochi.
Mito 5: i videogiochi non sono una forma d’arte. Si tratta di un quesito secolare, forse millenario. Cosa è arte? A questa domanda nemmeno gli artisti stessi sanno rispondere. La colonna sonora di un videogioco o la computer grafica per alcuni possono essere arte, per altri no, ma già il fatto che se ne parli significa che è in corso un dibattito filosofico. E già di per sé questa è arte.
A domani per la seconda parte.
Photo Credits | Getty Images