Colpisce molto, di questi tempi, pensare che una nazione possa essere così culturalmente chiusa da tenere fuori dai suoi confini anche l’intrattenimento elettronico, ritenuto dannoso per la crescita delle nuove generazioni. È purtroppo il caso della Cina, che forse concederà a Sony la possibilità di commercializzare la sua PlayStation 3 entro i suoi confini.
Da quando è uscita, diversi anni fa, infatti, la console domestica del colosso nipponico dell’elettronica non è mai riuscita a varcare i confini della nazione più popolosa al mondo, dove i videogame e le console sono stati banditi già a partire dall’ormai lontano anno 2000.
Il motivo? Essi sarebbero dannosi e non costruttivi per la crescita delle nuove generazioni. Nemmeno a dirlo, ovviamente, di contro in Cina si è sviluppato il più grande mercato pirata mondiale dei videogiochi e delle console necessarie a riprodurli. Un provvedimento, quindi, quello anti-videogame, che non solo priva gli aspiranti videogiocatori della loro passione preferita, ma si rivela anche inefficiente e volto solo a favorire le vendite in nero.
Non solo Sony ha avuto difficoltà a commercializzare le sue console: anche Microsoft e Nintendo non sono mai riuscite a far varcare alle loro Xbox360 e Wii i confini cinesi, vittime dello stesso provvedimento che bandisce le console.
Tuttavia, sembra che Sony sia prossima ad ottenere i permessi di introduzione di PS3 in Cina, grazie al fatto che una console, se presentata come device di riproduzione digitale, possa aggirare il fatto di riprodurre in realtà anche videogame. Come a dire, insomma, che PS3 sarà venduta in quanto a riproduttrice di dischi Blu-Ray, e non di videogame in sé.
Prima di Sony, solo Nintendo era riuscita a farsi avanti con una console in Cina: parliamo del fresco 3DS XL, che sarà rilasciato sugli scaffali dei retailer cinesi nel corso dell’imminente mese di dicembre, in quattro differenti versioni esclusive per il mercato della Cina.
Attendiamo ovviamente una data anche per PS3, che rappresenterebbe una vittoria per i videogiochi e per tutti gli aspiranti videogamer cinesi.