Già tempo fa in un altro post mettemmo in evidenza come era una leggenda ormai superata la questione del sesso dei videogiocatori. Si pensa infatti che il tipico utente della console, qualsiasi essa sia, abbia non più di 18 anni e sia maschio. Anche se questo è il target in cui ci si avvicina a questo mondo, non è detto che sia l’unico. Lo rende noto l’AESVI, l’associazione che racchiude gli editori italiani del mondo videoludico, che ha effettuato un interessante sondaggio sui gusti degli italiani. E le sorprese non mancano.
Parlavamo di leggenda poco fa perché a quanto pare il mercato dei videogiochi italiano è diviso quasi equamente tra maschi e femmine: 52% contro 48%. Probabilmente 10-15 anni fa avremmo visto tipo un 90-10, ma oggi le cose cambiano. Merito di giochi come Just Dance, Dance Central o altri che, basati sulla musica e sulle movenze di fronte alla tv attraggono il pubblico femminile, o ai videogame per i più piccoli (ma non solo) come quelli dei Pokemon che attraggono bambini e bambine indifferentemente.
A quanto pare però anche i più grandi, persino tra i genitori, sembrano interessati dai videogiochi. Stando alla stessa indagine più di un terzo dei genitori italiani, il 39% per l’esattezza, ammette di giocare con i propri figli ai videogiochi. Questo perché le uscite degli ultimi tempi sono sempre più social, o anche perché tra i videogiochi online, i tablet e gli iPhone è quasi impossibile non venire a contatto (e di conseguenza innamorarsi) dei videogame. Qualsiasi sia la vostra età.
Anche perché questo ragionamento funziona se appartenete alla fascia over 45. Ma i neogenitori tra i 30 ed i 45 anni probabilmente sono gli stessi che hanno dato il via alla nascita dei giochi moderni visto che scommettiamo che quando non erano nemmeno ventenni affollavano le sale giochi o avevano in casa un Nintendo, un Sega Mega Drive o un Commodore 64.