In crisi da diverso tempo, THQ alla fine ha optato per la bancarotta volontaria: grazie alle leggi statunitensi, infatti, la software house potrà avvalersi di un periodo di riorganizzazione utile a trovare nuovi investitori. Che si sono già fatti avanti.
Affidatatasi ad una compagnia con l’intento di trovare un compratore, la software house capitanata da Jason Rubin ha già ricevuto un’offerta di $60 milioni da parte di un acquirente intenzionato a rilevare tutte le sue azioni, i suoi franchise ed i suoi dipendenti.
Anche Ubisoft, confermando quanto affermato diversi mesi fa da Yves Guillemot, si è fatta avanti, presentando un’offerta che però interessa solo alcuni franchise, come Saints Raw e Darksiders. Entro al massimo un mese THQ dovrebbe decidere a quali mani affidarsi, giusto in tempo per riorganizzarsi e proseguire con i suoi lavori.
Lavori che, comunque, come afferma Rubin, non si arresteranno in ogni caso: “in qualsiasi modo vadano le cose, continueremo tutte le nostre produzioni, e nessuno dei nostri dipendenti perderà il lavoro” assicura il presidente ex-Naughty Dog.
La legge Chapter 11, di cui THQ si sta avvalendo, evita la liquidazione di un’azienda in difficoltà, garantendo il tempo necessario alla riorganizzazione economica della compagnia e stilando una lista dei creditori così da poter stimare quanti di essi potranno riavere il denaro dovuto.
Uno dei creditori che potrebbe non vedere mai estinto il suo credito nei confronti di THQ è la WWE, la compagnia di wrestling che ha concesso le licenze per i titoli annuali dedicati a questo sport. Il debito che THQ ha con la società di Vince McMahon supera i $45 milioni, ma – secondo la legge Chapter 11 – la WWE figura tra le aziende che molto probabilmente non potranno riavere i loro soldi.
Vedremo come le cose si risolveranno e se si troverà davvero un accordo sia tra Ubisoft e THQ, che tra THQ e WWE. Restate collegati!