Altre nubi si addensano sul futuro delle console di nuova generazione. Dopo gli attacchi arrivati da GameStop per quanto riguarda la lotta al mercato dell’usato, oggi è la volta della EA Games, una delle principali case videoludiche mondiali, che ha ammesso non poche difficoltà nel far decollare le prossime Xbox e PlayStation. Solo che il motivo non è la solita crisi economica che non ci permetterà di spendere 400-500 euro per una console nuova. Il motivo è la mancanza di retrocompatibilità.
Questa brutta parola non vuol dire altro che l’impossibilità di giocare sulla console nuova a videogiochi vecchi. Chi acquista, facciamo un esempio, FIFA 14 per Xbox 360 non potrà giocare con quello stesso gioco su Xbox 720. Ovviamente lo stesso discorso vale con qualsiasi altro gioco anche sulla nuova PlayStation. Cosa accade in questo caso? Accade che giocare online creerà lo stesso problema perché avendo due motori grafici diversi e caratteristiche molto distanti tra loro, gli utenti online che hanno comprato FIFA 14 per la nuova Xbox non potranno giocare con quelli che l’hanno comprata per la 360, anche se il server è comune.
L’allarme della EA è questo: se in un gruppo di amici si decide di comprare tutti lo stesso gioco per giocare online, e ci sono alcune persone che si possono permettere di comprare la console di nuova generazione ed altri che devono tenersi ancora quella vecchia, si finirà che tutti acquisteranno il videogioco per la vecchia generazione di console, rimandando all’anno successivo, sperando in tempi migliori per tutti, l’acquisto di quella nuova. Facendo questo ragionamento sarebbero milioni le copie di console di nuova generazione che non sarebbero vendute, dato che le case produttrici dovranno affidarsi esclusivamente a quegli utenti che giocano solo in locale o in multiplayer senza un gruppo fisso di amici.
C’era chi aveva proposto di superare questo ostacolo inserendo un emulatore della console di vecchia generazione nelle nuove, ma oltre a rallentarne la produzione, questo dispositivo avrebbe fatto lievitare il costo dell’apparecchio, facendo in ogni caso perdere quote di mercato. Insomma, per innovare troppo Sony e Microsoft rischiano seriamente un grosso buco nell’acqua.