Non sappiamo se tutte queste novità verranno introdotte in PES 2014, o in parte ora ed in parte nei prossimi anni, ma l’evoluzione impressa da Konami a questo franchise ha un che di impressionante. La casa nipponica sa che per distinguersi e battere FIFA deve strafare, e già con la prossima uscita, puntando sul Fox Engine, riuscirà ad ottenere una certa attenzione da parte del pubblico. La vera novità però è un’altra: il calcio europeo.
Detta così, può non sembrare nulla di nuovo. Esistono già i campionati italiano, inglese, francese e spagnolo in PES. Il problema è che sono tutti uguali. In una recente intervista Kei Masuda, direttore creativo di PES, ha svelato la nuova strategia. Dal Giappone infatti il calcio viene visto in maniera diversa. Per questo la Konami ha intenzione di aprire uno studio in ogni Paese europeo per studiare il calcio non solo giocato, ma anche il modo in cui viene vissuto, e riproporlo nella sua simulazione.
Ad esempio, dice Masuda, il campionato inglese verrà reso più fisico, quello italiano più tattico, quello spagnolo più tecnico, e così via. Per cominciare Konami ha aperto uno studio a Windsor, in Inghilterra, ma probabilmente a questo ne seguiranno altri per assumere un team tutto europeo.
Vogliamo che queste differenze prendano vita nel gioco
afferma Masuda, e se fossero davvero tangibili, probabilmente il pubblico calcistico più critico, quello che vuole la simulazione pura, potrebbe essere convinto a preferire questo titolo. Non ci sarà tutto in PES 2014, spiega il direttore, ma qualcosina sì.
Brutte notizie solo per quanto riguarda le ormai famose licenze. Nemmeno per quest’anno ci saranno quelle della Premier League, a parte le solite due squadre (Manchester United e Chelsea) perché Masuda afferma che a Konami non è nemmeno stato permesso di partecipare all’asta, mentre per la Bundesliga ci si può mettere una pietra sopra dato che la EA ha assunto i diritti esclusivi da anni. Per adesso comunque potremmo accontentarci di un gioco più credibile di quello dello scorso anno.