Ancora una volta, Hideo Kojima, leggendario designer autore di marchi immortali del settore ludico, come Metal Gear Solid e Zone of the Enders, è tornato a parlare del mercato giapponese dei videogiochi (e non), lamentando l’eccessiva chiusura del suo paese natio, eccessivamente concentrato – a suo dire – su se stesso e poco attento ad esportare i suoi prodotti e la sua cultura anche all’estero.
Non è la prima volta che Kojima lamenta un forte e insano campanilismo da parte dei suoi conterranei, e questa volta il game designer si è anche concesso a qualche battuta sulla da lui apprezzata cultura occidentale.
“Una cosa importante in merito al Giappone” ha esordito Kojima, “è che tutto quello che viene creato dentro al Giappone, viene pensato e destinato per i suoi abitanti, e poco importa se stiamo parlando di giochi, cinema o letteratura. È una maledizione, per il Giappone: tutti quei prodotti multimediali vengono creati in Giappone soltanto per il Giappone. Se vai al cinema, non trovi altro che film giapponesi” ha lamentato anche, il leader di Kojima Productions.
Lui ha invece preferito farsi influenzare da alcuni elementi di stampo più occidentale (basti pensare alla saga Metal Gear Solid, che si stacca molto dai prodotti canonici nipponici): “la mia generazione è stata esposta ad un ampio ventaglio di influenze. Questo è il motivo per cui ciò che io creo è più in sintonia con gli occidentali che con gli orientali. Mi piacciono molte le cose che sono realizzate ad Ovest.”
“Quando vengo da voi, a spettacoli come l’E3 o il Comic-Con, mi piace tutto: inizio veramente a preoccuparmi di essere nato nel Paese sbagliato!” ha scherzato Kojima.
Il game designer ha anche offerto una battuta sul nuovo Fox Engine, che lui ed il suo team stanno sviluppando: ha infatti annunciato che sarà utile sia su PC che su PS3 che su XBOX 360, e che consentirà anche lo sviluppo simultaneo di giochi su tutte e tre le piattaforme.