Va bene essere competitivi, ma se questa voce che circola in rete da un po’ fosse confermata, sembra proprio che la Nintendo non voglia fare molti utili. Secondo quanto si dice, la nuova Wii U, sin dal momento dell’uscita, costerà appena 300 dollari (o 300 euro visto che in questi casi il cambio non conta). Questo prezzo così basso servirà a scongiurare il flop di vendite capitato con il Nintendo 3DS che ha cominciato a vendere bene solo quando il prezzo si è quasi dimezzato; per evitare che a distanza di tempo il prezzo si abbassi ulteriormente, e soprattutto per contrastare la concorrenza.
Già oggi infatti PlayStation 3 e Xbox 360 costano all’incirca sui 300 euro. Se la Wii U dovesse uscire con quel prezzo, chi mai più acquisterà le vecchie console quando ce n’è una nuova? Inoltre sarebbe un bel colpo basso a Microsoft e Sony che di lì ad un anno dovrebbero uscire con Xbox 720 e PlayStation 4 con prezzi decisamente maggiori. Anche queste due società hanno annunciato di voler tenere i costi bassi, ma non crediamo si possa arrivare a 300 euro.
Ma l’utile? Dicevamo che il margine di guadagno sarà davvero risicato. A quanto pare le varie componenti ed i costi aggiuntivi per ogni singolo pezzo di Wii U ammonteranno a 180 dollari, a cui vanno aggiunti una cinquantina per il tablet. Risultato: 230 dollari. A questi poi vanno aggiunti i costi di trasporto ed il margine di guadagno del rivenditore. Dunque per ogni pezzo venduto il ricavo per Nintendo sarà bassissimo, ma meglio questo, evidentemente, che tenere un prezzo alto con nessuno che compra la console.
La strategia è semplice, e ricalca un po’ quella adottata con la Wii. Avendo circa un anno di vantaggio sulla concorrenza, il prezzo così basso potrebbe far diffondere con molta rapidità la nuova console, facendo appassionare i giocatori che poi cominceranno a spender soldi per giochi, accessori e download, allontanandoli da Xbox e PlayStation. La scelta è rischiosa, ma visto che tecnicamente la Wii U sarà inferiore rispetto alle altre console, qualche decisione radicale andava presa.