videogiochi violenti

La lobby delle armi lancia il videogioco che ti insegna a sparare

In seguito alla strage di Newtown in cui un pazzo è entrato in una scuola ed ha ucciso venti bambini, tutto il mondo si è scagliato di nuovo contro l’America, ed in particolare contro la sua legge che permette di vendere le armi come fossero caramelle. La lobby delle armi ha tentato di difendersi, addossando la colpa ai videogiochi. Secondo alcuni giornalisti manovrati ed alcuni politici repubblicani, la colpa non sarebbe delle armi vendute troppo facilmente, ma dei videogiochi violenti che scatenano la voglia di sparare nelle persone. Ovviamente le ricerche scientifiche che hanno seguito quest’accusa l’hanno smontata pezzo per pezzo.

Videogiochi violenti, l’America li vuole tassare

La battaglia contro i videogiochi violenti procede senza tregua, e stavolta si sposta sul piano economico. Dopo aver tentato di abolirli, di denigrarli e di ridurli, ora un senatore dell’Oklahoma ha deciso di tassarli. In particolare vuole introdurre una tassa dell’1% sui videogiochi che vengono classificati dall’ESRB (il nostro PEGI) come “Teen”, “Mature” o “Adult Only”, che per la classificazione europea corrisponderebbero a 12+, 16+ e 18+.

Sicuramente un’assurdità anche perché classificare i videogiochi in questo modo è senza dubbio fare di tutta l’erba un fascio. Rimarrebbero infatti fuori soltanto i videogiochi sportivi (ed alcuni sono pure violenti) e quelli per bambini, mentre rientrerebbero in questa categoria ad esempio Dance Central 2 che è classificato con 12+ o “Teen”, mentre ad esempio Madden NFL 12, il gioco del football americano che è molto più violento di un gioco di danza, è classificato come “Everyone”.

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